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L'Afrique c'est chic

(L’Afrique c’est chic,) scritto in prima persona da un protagonista ironico, a volte un po’ impacciato ma appassionato nel compiere il proprio lavoro, è una sorta di diario di viaggio di un medico impegnato da anni in missioni umanitarie in Africa. Malawi, Mozambico, Togo, Tanzania, Centrafrica e altri Paesi sono narrati in presa diretta anche attraverso le contraddizioni di alcune capitali africane che si muovono verso una veloce “occidentalizzazione” e spaccati di vita locale, come la storia di Isaac, bambino di strada in Togo, o l’incontro con Salimu, ragazzino in cura in un ambulatorio tanzaniano.

 

Le missioni, organizzate per tenere corsi di formazione a personale sanitario locale o per aprire nuovi centri di telemedicina, dipingono un nuovo modo di fare operazione che si sta sempre più diffondendo negli ultimi anni. E’ il raccontare come lo slogan “aiutiamoli a casa loro” viene realizzato in modo quasi naturale da molte realtà di cooperazione internazionale. Ne deriva un libro leggero, divertente, mai superficiale, che aiuta il lettore a guardare all’Africa e alla globalizzazione con occhi diversi: una chance, non qualcosa da cui difendersi.

 

In quest’opera c’è tutto Michelangelo e c’è tutta l’Africa. La leggi come leggeresti un romanzo d’evasione e scopri un cosmo che non conosci, ma che lui ti fa conoscere. Conoscere ed amare. Professore, continua così”. (Roberto Gervaso)

 

Questo è in un certo senso è un libro irraccontabile perché è una catena di piccoli e grandi racconti, che sono come gioielli incastonati l’uno nell’altro e che compongono un’opera appassionante”. (Andrea Camilleri)

 

I diritti d’autore del libro sono interamente devoluti alla realizzazione di nuovi centri di telemedicina

Recensione di L'Afrique c'est chic

Antonio Salvati

15 novembre 2018

Con questo ultimo libro, introdotto da Roberto Gervaso ed impreziosito da una nota di Andrea Camilleri, si conclude la trilogia di racconti in terre africane di Michelangelo Bartolo, medico scrittore un pò sui generis che si diletta a passare diverse settimane, se non mesi, in paesi dell’Africa Sub-sahariana, dove – come definisce lui stesso – ha il singolare hobby di aprire servizi di telemedicina che, con pochi click, collegano il sud e il nord del mondo...

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“In quest’opera c’è tutto Michelangelo e c’è tutta l’Africa. La leggi come leggeresti un romanzo d’evasione e scopri un cosmo che non conosci, ma che lui ti fa conoscere. Conoscere ed amare. Professore, continua così”.

(Roberto Gervaso)

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“Questo è in un certo senso è un libro irraccontabile perché è una catena di piccoli e grandi racconti, che sono come gioielli incastonati l’uno nell’altro e che compongono un’opera appassionante”. (Andrea Camilleri)

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Finalista al Premio Michelangelo Buonarroti 2018

Finalista al Premio Michelangelo Buonarroti 2018

Recensione di L'afrique c'est chic

                   Ester Cecere 

                   20 aprile 2019 

Recensione di L'afrique c'est chic

                   Ester Cecere 

                   20 aprile 2019 

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